Prologo
Era da poco scoccata la prima ora della notte.
Nonostante l'ora tarda e l'interminabile e impegnativa giornata, non poteva permettersi di andare a riposare. Come tutti i giorni negli ultimi diciassette anni, compiva il suo dovere pubblico nei confronti dei suoi sudditi. Dopodiché quando si ritirava nell'intimità della sua stanza aveva il suo piano da raffinare e portare a termine.
Il piano per la creazione del nuovo mondo.
Da anni aveva concluso la prima fase. Aveva individuato dov'erano nascoste le reliquie. O almeno così credeva. Purtroppo malgrado le informazioni radunate andando in giro per il mondo, in realtà aveva scoperto che molti paesi gli avevano riservato brutte sorprese. Proprio nell'Impero di Egril ad esempio, era certo di avere sotto controllo la lancia Lyod. Ma quando aveva deciso di agire per recuperarla, era stato un duro colpo scoprire che la sacra reliquia non era nel suo nascondiglio. Sfortunatamente non c'era più tempo per investigare ulteriormente. La Dormiente si sarebbe risvegliato a breve, perciò doveva sbrigarsi. La seconda fase era stata ancora più complicata della prima. Aveva viaggiato in lungo e in largo per il mondo come maestro per scovare i ricettacoli mancanti e portarli a sé. Tuttavia non era riuscito a scovarli tutti. Ne mancavano all'appello poco meno della metà. Luce, oscurità e acqua. Per fortuna anche se non poteva portarli in patria, si era assicurato che quello del tuono e quello della terra fossero al sicuro e lontani dai pericoli. In un certo senso, anche se per ragioni diverse, erano entrambi inaccessibili. L'unica speranza era che nessuno avesse avuto la malsana idea di attaccare un ricettacolo con la relativa reliquia. O sarebbe stata una catastrofe.
Da quando era diventato l'imperatore non aveva avuto più il tempo di rintracciarli personalmente. Era stato costretto a inviare i membri della sua cerchia ristretta e nonostante il loro aiuto, l'impresa si era rivelata estremamente ardua. Alcuni avevano tradito, altri erano fuggiti e con altri aveva litigato. Per fortuna il gruppo reggeva ancora, però se avesse fatto trascorrere altro tempo, avrebbe corso dei grossi rischi.
Non poteva attendere ancora oltre.
O tutto il lavoro compiuto sarebbe stato vano.
Fammi uscire! urlò disperato Sarpedonte.
No! gli sbraitò contro Radamante Dopo quello che hai combinato, rimarrai qui per sempre!
Sarpedonte... è questo il tuo nome, vero? domandò con supponenza Holster Ormai non sei più quello che eri un tempo, ma sei solo l'ultimo arrivato e dovresti comportarti come si confà a uno del tuo rango, perché vedi noi...
Ma Sarpedonte lo interruppe facendogli una pernacchia rumorosa, che suscitò lo sgomento di Holster che arricciò il naso indignato.
Erinnia sospirò Dai, Sarpedonte... Non fare il bambino, su...
Non si tratta di questo! protestò Sarpedonte Io ho creato questo piano e io ho deciso di distruggere tutto! Non ne vale la pena! Sono degli ingrati! Degli schifosi! E visto che io sono stato il capo fino ad adesso, decido io! E io voglio andare al comando e dare fuoco all'impero! sbraitò sdegnato.
Erinnia sospirò con pazienza Ascolta, tutti noi abbiamo perso qualcuno, o qualcosa di molto importante nel nostro percorso. Abbiamo tutti commesso degli errori e abbiamo pagato caro il prezzo di queste nostre scelte. Ma pensa cosa succederebbe, se il Dormiente dovesse risvegliarsi e trovasse Nesia in questo stato! Sarebbe la fine di tutti noi...
S'intromise Dafno che puntualizzò La Dormiente...
Tutti lo ignorarono e Sarpedonte sorrise malignamente Bene! Che venga la distruzione! Che la devastazione trionfi su questo mondo! Possano le urla dello sterminio riecheggiare per sempre sulle spettrali terre della morte! Possano gli spruzzi di sangue ricoprire i terreni e che gli umani e i bake vengano schiacciati dalla furia del Dormiente!
Odin ridacchiò sprezzante Tsk... questo è proprio andato...
Velaar sbuffò col naso Ehi... hai idea di cosa succederebbe a noi? Non saremo uccisi e la richiesta di Gareth non sarà esaudita...
Non m'importa! ribatté seccato Voglio solo ucciderli tutti! Che vengano mutilati e mangiati vivi! Questa gentaglia ha preso ciò che era mio! E io pretendo vendetta!
Sarpedonte! Lo richiamò duramente Radamante che strinse i pugni Se seguirai il piano, ti assicuro che ci saranno guerre, morte e distruzione tra gli umani e i bake. Nessuno verrà risparmiato e sarà una lunga agonia, nella speranza che nel mentre non si risvegli...
Sarpedonte ghignò allegramente Si faranno la guerra? Me lo prometti? domandò con un tono sognante, come un bambino che chiede un balocco ai genitori.
Radamante annuì con solennità.
Allora Sarpedonte riprese E noi? Parteciperemo a questi giochi al massacro?
Tutti guardarono Radamante, chi con apprensione, chi con curiosità. S-S-Spero di no... s'intromise tremante Ilio.
Radamante non rispose.
Sarpedonte si morse il labbro e chiese eccitato E se uno dei ricettacoli... dovesse morire?
Radamante s'irrigidì e tutti rabbrividirono. Sapevano bene la risposta. In tal caso, procederemo con la via dell'afflizione...
A Sarpedonte s'illuminarono gli occhi Allora... spero che qualcuno muoia per davvero...
Dafno s'indignò Oh, andiamo! Non stiamo davvero discutendo di questo! Radamante! Avevi promesso che quando avremmo costruito il nuovo mondo, noi avremmo finalmente ottenuto la pace e la gloria che ci spettava! Io non ho nessuna intenzione di...
Shhh! Silenzio! Le guardie reali... Sta arrivando qualcuno... lo interruppe Radamante. Rimasero in attesa e in silenzio. Erinnia allora domandò Chi è? Bastian?
Radamante scosse la testa No, è Frederick. Sta salendo con altri libri. Va bene. Io vado al comando allora. Riposatevi tutti. Soprattutto tu, Dafno. Ottimo lavoro.
Maestro Gareth si stropicciò gli occhi e scosse la testa. Era nella sua stanza nella Torre della Neve Salda. Era seduto davanti allo scrittoio e stava leggendo un libro di storia antica. Il suo compito era quello di esaminare accuratamente ogni libro alla ricerca di qualche parte da censurare, o correggere. La storia era troppo compromettente e non poteva lasciare alcun indizio su ciò che era davvero accaduto. Altrimenti le certezze che reggevano Nesia sarebbero crollate e l'intero mondo sarebbe piombato nel caos. Intere nazioni si sorreggevano sulle fragili colonne della menzogna, innumerevoli istituzioni erano state create da mendaci racconti e precetti fuorvianti, l'unità di interi popoli era generata non dall'armonia, ma dal rassicurante sussurro di dolci bugie. Ma soprattutto nessuno sarebbe dovuto venire a sapere sulla vera natura del nono e del decimo elemento. Era troppo rischioso.
Sentì bussare alla porta alla sua destra e chiamò con voce ferma «Frederick? Sei tu? Sei da solo?»
«Sì, maestro. Sono io. Sono venuto a portarvi i libri che mi aveva gentilmente richiesto» rispose la voce calma oltre la porta.
Sentendosi chiamare maestro, capì che era da solo. Frederick era un uomo cauto e intelligente, non avrebbe messo a repentaglio l'intera missione per una mera questione di titoli. «Entra pure...»
Frederick entrò con una certa difficoltà, aveva dei pesanti tomi tra le mani e richiuse la porta con una spallata. Non appena lo vide seduto alla sua scrivania, l'uomo biondo dal cipiglio severo sussultò con talmente tanta sorpresa, che per poco non gli caddero i libri di mano. «Perdonatemi maestro. Ma è da molto tempo che non vi vedevo con il vostro vero aspetto. Ammetto che è... sorprendente...» poi sollevò i libri per mostrarli «Ho portato altri libri di storia antica dell'impero, finalmente li hanno restituiti. Dove li appoggio?»
Maestro Gareth si guardò attorno con una smorfia. Sulla scrivania erano impilati tomi molto voluminosi e dalla rilegatura spessa e rigida, con i titoli incisi in oro alcuni, con il fuoco altri. Batté dolcemente una mano sul dorso del libro più in alto «Appoggiali pure qua sopra.»
Frederick obbedì e fece un profondo sospiro. «Come vi sentite, maestro?»
Maestro Gareth scosse la testa «Non ha accettato molto bene la cosa. Sta facendo solo capricci e non fa altro che urlare! Per i dieci, avrei dovuto fare più attenzione! Per poco non ci ha fatto scoprire con quella sua sceneggiata da quattro quarti bucati...» aggiunse irritato.
Frederick con la schiena eretta, si lisciò i baffi «Non vi preoccupate. Nonostante non si faccia altro che parlare di come voi... abbiate dato fuoco a quel tizio... in molti hanno davvero creduto che foste posseduto dai demoni e pregano per la vostra salvezza. Perciò se continuate a farvi benedire dagli esorcisti...» cercò di rassicurarlo, non celando un lieve disagio.
Il maestro fece una faccia disgustata «Non farmici pensare... Quell'acqua puzzolente... scommetto che viene dalle fogne! E poi spero vivamente che nessuno faccia degli strani collegamenti...» mentre Radamante guardò male Sarpedonte che se la rideva.
Frederick assottigliò le labbra in una smorfia «Questo nessuno può dirlo. In ogni caso, i sopravvissuti sono salvi grazie a voi. È stato davvero nobile da parte vostra...»
Il maestro annuì con un sorriso amaro «Non ho fatto praticamente niente, purtroppo. Meno male che quel ragazzo aveva già portato tutti fuori. Altrimenti sarebbero morti tutti...» Frederick scosse la testa e lo ammonì severamente «Non dite così. La donna aveva respirato troppo fumo e se non l'aveste assistita, non ce l'avrebbe fatta.»
Ilio concordò laconico G-Già... F-Frederick ha ragione... e poi fece un timido sorriso a Sarpedonte e gli sussurrò G-Grazie... Sarpedonte grugnì e distolse lo sguardo, infastidito. «Avrei preferito acchiappare quella maledetta cricca di criminali, sinceramente...» scosse la testa avvilito «Sono solo riuscito a limitare il numero delle vittime. Vorrei solo sapere come hanno fatto a incendiare l'intera Novgrad senza farsi scoprire. E soprattutto perché...»
Frederick tossì nervosamente «Perdonatemi, non mi esprimo sul come, ma non credo che sia difficile capirne le cause. In fondo la cricca delle bestie mitologiche di Sau doveva finire il lavoro. La conversione di Townshead dev'essere completata, invece grazie a voi e Bayan... hanno fallito» aggiunse con un sorriso triste.
Maestro Gareth scosse la testa «Ma perché? Townshead è divenuto Lord Supremo! Ormai lo è da vent'anni! Non capisco! Perché darti ancora la caccia? Non sei più il custode di Solos e nemmeno una minaccia per il suo potere. Quindi perché organizzare tutto questo per ucciderti? Non riesco davvero a capire il perché!»
Frederick si rabbuiò. Si andò a sedere sul bordo del letto imperiale. Abbassò le spalle e con quel suo semplice gesto si percepì tutta la sua pesantezza e la tristezza di quegli anni. «Ho una teoria... però non so se è giusta. Forse il vero obiettivo di questo attentato, non ero io, bensì... mia figlia...»
Maestro Gareth si accigliò «Corah? E perché mai dovrebbero darle la caccia?»
L'uomo fece spallucce «Non saprei. Forse hanno scoperto la verità su ciò che è. Sanno di lei e del fratello...»
«Assurdo! E come lo sarebbero venuti a sapere? Non hai parlato con nessuno, vero?» esclamò allarmato il maestro.
Frederick sgranò gli occhi «No, maestro. Ma cosa pensate? Giuro sul mio onore che non ho parlato con nessuno dell'argomento all'infuori di noi della cerchia ristretta! Inoltre sono pronto a garantire per Lady Samur, sulla mia vita!» scosse la testa «Ho anche spiegato a Corah dell'importanza vitale del suo retaggio. È vero che a volte si dimostra un po' frivola, ma è una donna responsabile, nonostante tutto!» ribatté con solennità.
Il maestro annuì «Va bene... se tu non hai parlato allora...» Si voltò nuovamente e prese a sfogliare distrattamente il libro che stava leggendo in precedenza. Non c'era niente di interessante, o di compromettente, però era sempre meglio fare un controllo. Dopo alcuni momenti di silenzio, Frederick disse con incertezza «E... se per qualche motivo... avessero dato la caccia a mia figlia...?»
Maestro Gareth si raggelò. Capì subito che non era di sua figlia adottiva Corah che stesse parlando, bensì della vera Corah Migyo, che quando aveva poco meno di dieci anni fu vittima, come suo padre e sua madre, delle perverse manovre di George Tonwshead, che passarono alla storia come la Conversione di Townshead. Quando la famiglia Migyo fuggì dalla Federazione di Sau per trovare asilo nell'impero, furono vittima di un'incursione della federazione e sua moglie e sua figlia risultarono disperse alla fine della battaglia. Nessuno aveva avuto loro notizie e nessuno le aveva più viste. La figlia di Frederick era una delle persone che maestro Gareth stava cercando disperatamente.
Maestro Gareth sospirò «Frederick... tua figlia...» non sapeva proprio come dirglielo con delicatezza «Insomma... non abbiamo più avuto più notizie di lei... da molti anni...»
Frederick annuì sconsolato «Lo so... ma...» gli si inumidirono gli occhi, ma si sforzò di rimanere stoico «Loro non lo sanno... e magari qualche spia ha saputo che avessi una figlia e... magari... hanno pensato...»
Erinnia disse Già... una spia...
Radamante si accigliò Che vuoi insinuare?
Lei ribatté semplicemente Beh... che forse Frederick non ha torto e che qualcuno ci ha provato davvero a metterci i bastoni tra le ruote, spifferando la notizia della vera natura della vera figlia di Frederick a qualcuno che non avrebbe dovuto saperlo, qualcuno che ha appiccato quell'incendio...
Odin sbuffò sprezzante Eccola qua! La solita donnetta isterica e paranoica che crede che tutti ce l'abbiano con lei! Svegliati vittimella! Guarda che nessuno oltre la cerchia ristretta è a conoscenza di quest'informazione.
Holster ebbe un sussulto e poi annuì Già... hai ragione Odin.
Lui ghignò malignamente Visto, vittimella? esclamò trionfante, ma Holster proseguì Proprio per questo, ritengo che anche Erinnia abbia ragione. Qualcuno della cerchia ristretta ha parlato, qualcuno che faceva da spia per noi e che avrebbe dovuto consegnarci la reliquia, che però da alcuni anni non vediamo più... Tutti rimasero fermi alcuni secondi a incamerare la notizia. Erinnia fece una smorfia trionfante a Odin, che rispose scimmiottandola con una smorfia antipatica.
Maestro Gareth disse «Beh... Frederick... spero vivamente che abbia torto. Ma faremo una visita al nostro comune amico Tyren... che non vediamo da un po'...»
Frederick aprì la bocca per rispondere, ma poi la richiuse e annuì. Dopodiché si rialzò dal letto «Come procede con le censure?» e indicò con un cenno i libri.
Il maestro annuì e richiuse il libro, che era così grosso che occupava da solo quasi l'intera scrivania. «È giusto un controllo... ma per fortuna quando sono stato al servizio di Cyril VIII sono riuscito a fare gran parte del lavoro...» Anche se non c'era molto da fare, il più l'hai fatto dopo il Gelido Duello, no? sbottò sprezzante Velaar.
Odin ringhiò Almeno questo è quello che ci ha detto...
Radamante ignorò i commenti e maestro Gareth prese il libro in cima alla pila, quella che Frederick aveva appena portato e non appena lesse il titolo La guerra degli elementi, il sangue degli Araldi e la lotta dei primordiali, sorrise compiaciuto.
Sarpedonte sorrise Questo lo abbiamo scritto noi, non c'è bisogno di controllare... è perfetto così com'è... ma Radamante ribatté altezzoso Proprio perché l'avete scritto voi, dobbiamo stare ancora più attenti...
Sarpedonte ghignò malevolo Sei solo invidioso perché non sai né leggere, né scrivere e guardi solo le figure... e non le capisci...
Gli altri ridacchiarono sommessamente e Radamante sbraitò Sta' zitto, babbeo...
Aprì il libro e cominciò a sfogliarlo distrattamente e a leggere alcune righe con aria svogliata. Dopo alcuni minuti di silenzio Frederick disse «Abbiamo restituito le ceneri di Lord Aasvald Lyoda come avete ordinato. Sua moglie Lady Diana e la loro figlia Lady Feona, vi mandano i loro ringraziamenti.»
Il maestro annuì distrattamente «Pensi che fosse coinvolto anche lui? In fondo i suoi figli non hanno buoni rapporti né con l'impero, né con te...» e continuò a sfogliare il tomo dai fogli ingialliti e dalla grammatura così sottile, che un tocco più deciso avrebbe potuto strappare la pergamena in pezzi e farla arricciare sui bordi. Il rischiaratore fece spallucce «Non saprei. Sua moglie e sua figlia non sembrano coinvolte in nessuna delle beghe degli altri membri della loro famiglia. Anzi la figlia è una lodevole soldata dell'esercito e anche se l'abbiamo fatta seguire, nessuno ha rilevato alcuna attività sospetta. Persino i coniugi Lyoda non sembravano avere connessioni con coloro che hanno scatenato questo disastro.» Il maestro annuì. Frederick proseguì «Continueremo in ogni caso con le indagini, per capire se la famiglia Lyoda fosse coinvolta. Avevo pensato di...»
Ma improvvisamente il maestro non lo ascoltò più. Sgranò gli occhi e si estraniò dalla conversazione. Vide il simbolo dell'ottagono degli elementi riportato sul libro. Con suo sommo orrore notò che i simboli del vento e della luce erano diversi rispetto a quelli convenzionali. Erano quelli antichi. Erano quelli di prima che le cose cominciassero a precipitare. Erano gli originali, con cui fu siglato il patto tra gli otto elementali e i dieci araldi. Quelli precedenti alla ribellione di Gehult, al cosiddetto tradimento di Ebo e al Gelido Duello. Con gli occhi cercò di leggere cosa ci fosse scritto sotto, ignorando le spiegazioni di Frederick che facevano da sottofondo.
...perché come è possibile rilevare, seppure gli elementali siano otto, si parla pur sempre di dieci araldi. È da considerare inoltre che l'assunto secondo cui esistano soltanto otto elementi, potrebbe erroneamente derivare dal presupposto che con l'esistenza di otto elementali, anche gli elementi siano otto, uno per ciascun elementale. Tuttavia è bene notare che per quanto gli araldi fossero donne, uomini, umani e bake, conoscevano anche loro la magia degli elementi e si potrebbe pensare che ciascuno di essi fosse a conoscenza di un elemento diverso. Di conseguenza visto che esistevano dieci araldi si potrebbe arrivare alla conclusione che esistano in realtà, non otto, bensì dieci elementi che influenzano questo mondo. Per di più se si osserva attentamente l'ottagono degli elementi, si noti che i simboli riportati sopra non sono otto, come comunemente ritenuto, ma dieci...
Il maestro sudò freddo. Lesse i titoli degli altri libri portati da Frederick e lesse Genealogie e generazioni e Storia antica dell’Impero di Egril. Imprecò «Per i dieci!»
Frederick ebbe un sussulto e gli si avvicinò «Maestro... tutto bene? Che è successo?»
Lui rispose agitato «Frederick, chi ha preso in prestito questi libri?»
Il comandante strabuzzò gli occhi «Non saprei, non ho visto i registri...»
«Recuperali immediatamente, dobbiamo scoprire chi ha letto questi libri e assicurarci che chiunque sia, non abbia scoperto niente! Sveglia maestro Gilbert e fatti dare i nomi immediatamente! Non possiamo rischiare, non così... non adesso...»
Frederick fece un inchino «Non vi agitate, maestro. Vado immediatamente» e detto questo, si sistemò il mantello e uscì dalla stanza.
Radamante esplose Dannazione! Solo questa ci mancava! Non bastava il ragazzino di Raqi col nono elemento! Ora pure questo fantomatico ricercatore che vuole diventare il paladino della verità!
Erinnia scosse la testa Radamante calmati. Stai perdendo la testa! Ragiona, come credi che riesca a collegare queste tre cose alla verità sul nono elemento? Probabilmente, chiunque sia, avrà visto i simboli e avrà pensato a un errore, o che siano simboli utilizzati in antichità e non ci avrà fatto caso.
Dafno annuì e disse in tono spocchioso Erinnia ha ragione! Magari con tutte quelle spiegazioni noiose si sarà anche addormentato...
Holster scosse la testa Orsù Radamante, come si potrebbe capire cosa è successo realmente solo osservando queste immagini e da questo misero trafiletto?
Ma Radamante non volle sentire ragioni e puntò il dito contro Sarpedonte Questa è tutta colpa tua! Fai solo guai! Dovevi per forza dare fuoco a quel tizio e fare il cretino?!
Sarpedonte sbuffò Ma quanto sei pesante, Radamante! Ma ti pare che uno fa una connessione del genere? E poi anche se la facesse, come pensi che riesca a dimostrare la correlazione tra un tizio che va a fuoco e l'esistenza del nono elemento? Avrebbe avuto più senso dire che fossimo collegati all'incendio di Novgrad piuttosto... E poi magari questo fantomatico ricercatore si è incuriosito proprio perché ha visto il tizio che andava a fuoco e si è fatto due risate! In fondo chi non riderebbe nel vedere uno che prende fuoco? domandò Sarpedonte, allargando le braccia con noncuranza.
Velaar annuì Mi spiace Radamante, ma Sarpedonte ha ragione, sei troppo paranoico. Tu sai, perciò riesci a capire tutti i collegamenti, ma non credo che sia facile capire il nesso. Perciò tranquillizzati e lascia correre una volta tanto...
Radamante grugnì e scosse la testa. Ad ogni modo... riprese a dire Ho deciso di coinvolgere anche i generali in quest'impresa. Abbiamo troppi problemi a cui far fronte e questo incendio è la prova che anche il Dormiente sta agendo...
Dafno lo interruppe La Dormiente, Radamante. La Dormiente! La questione dell'identificazione di genere è di fondamentale importanza e senza questo...
La Dormiente! ruggì Radamante, scuotendo la testa, per mettere a tacere Dafno, che invece gonfiò il petto pieno di orgoglio. Cavolo... ti preferisco quando sei in azione, così non hai le energie per rispondere a certe stupidate... La Dormiente sta agendo per vie traverse. Forse sfruttando le reliquie. Ma a breve si risveglierà. Dobbiamo occuparci di Tyren il traditore, di maestra Iris in fuga, del principe raqiano e dobbiamo ancora completare il piano...
Tutti annuirono.
Erinnia domandò un po' incerta Dobbiamo per forza uccidere il principe raqiano?
Radamante annuì a malincuore Se non fosse un custode della reliquia, direi di no. Ma se mettesse le mani su una reliquia, diventerebbe troppo pericoloso...
Tutti annuirono nuovamente.
Erinnia replicò Va bene, Radamante. Siamo con te. Ti seguiremo fino alla fine.
Odin la guardò di sbieco e fece delle mossettine per imitarla con suoni gutturali e poi sbottò Come se avessimo altra scelta...
Tutti fecero dei cenni d'assenso, ad eccezione di Sarpedonte che si stese mettendo le braccia dietro la schiena Fate quel che volete, tanto a me non frega più niente...
Holster si avvicinò a Radamante e gli mise una mano sulla spalla Siamo con te, Radamante. Ti abbiamo mai deluso? Faremo tutto ciò che è necessario, siamo tutti in ballo. Però tu cerca di essere meno paranoico e di tranquillizzarti. Con una forza del genere... e indicò tutti i presenti con un sorriso ...cosa potrebbe mai andare storto? Ci salveremo tutti, non preoccuparti.
Radamante fece un sospiro molto profondo e annuì.
Non rispose a quella domanda. Holster sorrise affabile.
Maledetto trafiletto... imprecò Radamante.
Non avrebbe voluto neanche pensare alle nefaste conseguenze se avesse avuto ragione.